Un meraviglioso paesaggio variegato, dai toni aspri e tenui. Un’esplosione di colori che lascia presagire mondi animali e vegetali di inimmaginabile bellezza, ad ogni stagione.
Una macchia mediterranea rigogliosa, luogo fertile e sacro alle specie che la abitano. Seicento specie di piante tra le quali si muovono rapaci, mammiferi, rettili e insetti. Il paesaggio originario della Riserva dello Zingaro era costituito da foresta mediterranea sempreverde (foresta xerofila).
Riserva dello Zingaro: la vegetazione
Sopra a tutto, impera la Palma Nana che, nonostante il nome può raggiungere anche i tre metri di altezza. Grazie alla presenza di numerosi esemplari la palma nana è stata consacrata a simbolo indiscusso della riserva. Le sue foglie in passato sono state utilizzate dagli artigiani locali per farne borse, cesti, scope e cappelli.
Tutt’intorno un’alchimia di odori: mandorli, frassini, ulivi e carrubi, fichi e finocchi selvatici, limoni, felci e ciclamini, pungitopo, il mirto e l’agave, cespugli fitti di rosmarino, e in un ghirigoro rupestre, la vegetazione si allarga, mostrando incantevoli giardini.
I fichidindia e le margherite gialle, i fiori di acanto viola, l’iris, il fiordaliso e la ginestra.
Incantevole e spontanea l’orchidea, presente nella riserva in 25 specie diverse, la cui fioritura si manifesta in Primavera in tutto il suo splendore. Durante questo periodo vengono organizzate in Riserva delle bellissime camminate per ammirare proprio “il fiore degli dei” , ma anche alla scoperta delle piante officinali.
La vegetazione cambia in continuazione.
Zone di lecceta e frammenti di sughereta, l’assenzio e l’erba di San Giovanni che profuma di incenso, verbena e piante di edera. Il timo, la malva e il cappero.
Riserva dello Zingaro: la fauna
Attraversare la Riserva dello Zingaro è… trovarsi di fronte a grotte terrestri, tra pendii scoscesi e pietre, è ammirare le querce, e col naso all’insù, pieni di meraviglia, veder passare i falchi pellegrini, che vanno e vengono dai nidi.
Rimanete a guardare il cielo sopra voi, lo attraversano stormi di gabbiani e più in basso, dove il guardare costa meno fatica, farfalle di tanti colori.
Ma il cielo sopra lo Zingaro appartiene all‘Aquila del Bonelli che, orgoglio faunistico locale, depone le uova, puntualmente, garantendosi nuove vivaci generazioni.
Le Aquile però non sono l’unica specie a nidificare nella riserva.
Almeno 39 specie di uccelli hanno deciso di fermarsi in questo paradiso naturale, tra cui anche, la gazza, il gheppio, il merlo e il cardellino.
La fauna dei cieli e quella di terra, mammifera. Il nascondersi di donnole e conigli selvatici, di ricci e volpi, all’imbrunire. E fauna minore, cavallette e pipistrelli, mantidi, lucertole e ramarri. Tra i rettili, la vipera e il biacco.
Si attende, invece, il ritorno della Foca Monaca nelle grotte sottomarine dello Zingaro che, fino al 1972, erano frequentate da splendidi esemplari.
Lo sguardo taglia la terra sotto di noi e si allontana verso il mare.