La riserva dello Zingaro: uno scrigno di sorprese
Nel tratto di terra tra San Vito lo Capo e Castellammare del Golfo vi attende una sorpresa.
Le vostre scarpe – chiuse, possibilmente di ginnastica o da trekking – prenderanno il colore della terra calpestata, un mix di roccia e terra bruno-rossastra. Più camminerete e più le vostre scarpe porteranno con sé tutti i segni e i colori della strada percorsa, della fatica accumulata.
I vostri zaini avranno il peso delle vivande e dei drink di cui, in un posto così, è impossibile fare a meno. E avranno il peso di tutto ciò che pensate vi occorra per passare brevi o lunghi momenti di relax in spiagge lontane da tutto. Il peso di un’esperienza indimenticabile.
I vostri abiti, leggeri e traspiranti, idonei per una camminata estiva. Un cappello e la crema come protettori dai temibili raggi solari. E rigorosamente indosserete i costumi da bagno, perché in fondo, sarete lì per questo.
Il vostro corpo vi ringrazierà: vi godrete l’aria pulita che solo in una riserva naturale orientata è possibile trovare; sette chilometri di costa e più di mille e cinquecento ettari di natura incontaminata, così da permettervi di camminare nel silenzio e nel relax. Niente strade asfaltate, luci di negozi e abbaglianti di automobili.
Scoprirete il fascino di camminare tra querce di sughero, palme nane, timo selvatico, carrubi e ginestre odorose. Attraverserete più di 27 specie di funghi, e probabilmente nemmeno ve ne accorgerete. Conigli, volpi, donnole e ricci vi osserveranno e vi accompagneranno lungo la traversata senza però importunarvi, rimanendo seminascosti tra la vegetazione e nelle grotte.
È possibile scegliere il sentiero che più si addice ai propri mezzi o ai propri gusti: quello costiero, in assoluto il più battuto dai turisti; il sentiero di mezza costa, il più panoramico; e il sentiero alto, sicuramente il più interessante, suggestivo e faticoso.
La vostra mente vi ringrazierà, non solo camminate e nuotate: all’interno della riserva è infatti possibile trovare e visitare il Museo naturalistico, il Museo delle attività marinare, il Museo della civiltà contadina, il Museo della manna e il Centro di educazione ambientale; perché se si conosce bene, si apprezza ancora di più tutto il fascino che “lo Zingaro” dona al visitatore.
Ma se ogni anno la riserva ospita migliaia di turisti, è sicuramente grazie a loro, le protagoniste del panorama, ciò per cui quasi sicuramente sarete andati e ciò che sicuramente ricorderete e racconterete una volta ritornati a casa: le calette della riserva naturale dello Zingaro.
Le principali sono sette – anche se ciò non toglie che voi non ne possiate trovare altre, minori, più piccole e quindi meno battute dai turisti – e sono: Cala Tonnarella dell’Uzzo, Cala dell’Uzzo, Cala Marinella, Cala Berretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala Capreria. Ognuna con le sue caratteristiche, con i suoi dettagli, con i suoi colori, pur portando sempre con sé qualcosa che le accomuna tutte quante: spiagge chiare, acqua cristallina e fondali mozzafiato.
La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro: una sorpresa appagante per il corpo, piacevole per i sensi, indimenticabile per chiunque.